Giorno 11 dicembre 2024 si terrà l'udienza in merito al ricorso presentato dalla società Parco eolico San Vito, con sede a San Sostene (Cz), opponendosi al diniego del dipartimento Ambiente della Regione Calabria alla realizzazione di un progetto di impianto eolico che prevede l’istallazione di 14 pale eoliche alte più di 100 metri nelle splendide montagne di San Vito sullo Jonio, per una potenza pari a 50 MW. In precedenza la Regione Calabria aveva decretato la decadenza dell’autorizzazione unica risalente al 2009 e poi rinnovata fino al 2016, disponendo la necessità di procedere alla convocazione di un’altra conferenza dei servizi prendendo atto di ciò che era stato segnalato dal WWF alla Regione e al MASE. D’altronde, le condizioni ambientali della zona sono del tutto mutate e frattanto numerosi impianti eolici sono spuntati come funghi devastando parte del territorio circostante. L’iter in questione, una via crucis in realtà, va avanti da 20 anni e, in questo ventennio di fascismo ambientale dove non sono mancate le inchieste giudiziarie, la società di San Sostene ha praticato tagli, creato piazzole, aperto tracciati e distrutto di fatto aree di interesse naturalistico in continuità con le aree protette e umide presenti nell’area interessata. Come spesso accade sui nostri crinali vengono traditi i dettati costituzionali fregandosene del danno ecologico che queste follie significano per una zona in cui il bosco è risorsa unica e non svendibile alle mire di una transizione ecologica che in queste modalità non ci interessa.